Enrico Vanzina: «Questa Roma americana non mi piace»

Il maestro della commedia popolare: «Dirigere un film su Totti? Non lo farei mai, gli voglio troppo bene. Il mercato? Non ho capito la cessione di Strootman. Perché Nainggolan all'Inter?»

ROMA - «Dirigere un film su Totti? Non lo farei mai, gli voglio troppo bene». Il maestro Enrico Vanzina ha ancora il Capitano nel cuore. Non fa nulla per nasconderlo e, anzi, quando passa davanti ad una delle tante prime pagine del Corriere dello Sport incorniciate nei corridoi della nostra sede romana quasi si commuove. «E' la prima volta che entro in questo giornale e mi fa piacere rivedere un volto a me così vicino», dice riferendosi ovviamente a Totti

Il celebre sceneggiatore che insieme allo scomparso fratello regista Carlo ha segnato in modo indelebile il modo di fare commedia (popolare) in Italia - Vacanze di Natale, Sapore di mare, Febbre da cavallo, su tutti - ci ha raccontato tanti aneddoti divertenti e soprattutto la sua fede romanista di lunghissimo corso. Primo tema toccato, lo stadio. Dovrebbe sorgere proprio a Tor di Valle dove furono girate le scene di Febbre da cavallo: «Inutile aggiungere altro. Hanno scelto un luogo pieno di criticità e ne stiamo parlando le conseguenze. Ovviamente sarebbe bello vederlo nascere ma preferisco avvalermi della facoltà di non rispondere».

Vanzina di dimostra decisamente più loquace quando si tratta di parlare della Roma: «Io sono un vecchissimo tifoso e ho ricordi terrificanti di tanti campioni che sono andati via in cambio di brocchi. Per non parlare delle campagne acquisti completamente sballate. Ho la sensazione che soprattutto Viola abbia fatto una politica societaria molto azzeccata e poi Sensi che per l'amore viscerale nei confonti di questo club ci ha messo dentro tutto. Quello che sta accadendo oggi con questa proprietà americana non mi piace per niente. Se avessimo trattenuto i giocatori che abbiamo dato via negli ultimi tre anni oggi noi avremmo forse la squadra più forte del mondo. E' giusto che il presidente faccia dei calcoli e delle scelte ma deve sempre tenere in considerazione i tifosi perché loro sono l'anima di una squadra. Questa cosa non va dimenticata mai».

Il regista è chiaro anche quando parla di mercato: «Mi spiegate la cessione di Strootman quando il mercato in entrata era ormai chiuso? E' una scelta incomprensibile. E poi Nainggolan, venduto ad una diretta concorrente come l'Inter». Il momento più brutto per il tifoso Vanzina è stato però l'addio al calcio di Totti: «Una cosa che non dimenticherò mai».

Si parla anche di cinema. Il regista è reduce da un grande appuntamento al Lamezia Film Fest nel quale ha parlato dello stato di salute della commedia in Italia: «Una fase morente. La colpa è della mancanza di coraggio. Servirebbe parlare di giovani e dare la possibilità alle nuove leve di mettersi in mostra. Invece i film li fanno sempre quei 15/20 volti noti». 

Braccia aperte invece a Netflix, piattaforma per la quale Vanzina realizzerà il nuovo film "Natale a 5 stelle": «Sono felicissimo anche se non posso dire nulla. Una cosa che mi ha fatto piacere è constatare quanto Netflix mi abbia lasciato carta bianca a livello creativo», ha concluso Vanzina. 

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